
Non ne sono convinta. Gli uomini come le donne non sono tutti uguali. Ci sono sfaccettature differenti nel pensiero degli uni e delle altre.
Di donne che si comportano peggio
degli uomini, a quarantasei anni, ne ho viste parecchie ed il sospetto che
malgrado l'entusiasmo iniziale poi le cose non migliorino così radicalmente come ci si aspetterebbe riprende a consumarmi dal di dentro.
"Perchè solo alcune riescono
a rompere il tetto di cristallo e con quali modalità?". Mi sorge il
sospetto che il prezzo da pagare sia la trasformazione, l'alienazione, il
ripudio del modello femminile per abbracciare senza riserve il modello maschile
altero, prepotente e senza scrupoli. Sarebbe una vittoria questa? Sarebbe come vincere una partita a tavolino, con carte false, truccate dagli uomini per mostrare un
cambiamento di fatto inesistente. Sarebbe come vestire con la gonnella uno spaventappasseri per non mostrare di che paglia è fatto il sistema. A chi gioverebbe?
Se il prezzo da pagare per
ottenere il successo è l'alienazione da sè stesse, la riproduzione di un
modello sbagliato ed irrispettoso che non ci appartiene, la rassegnazione ad una
politica fatta di duelli tra politici di fazioni avverse che disputano tra loro per il solo
gusto della guerra, senza entrare mai nel
merito della discussione, senza la libertà di poter mai cambiare idea, allora
io preferirei di gran lunga non vincere e continuare a rimanere più onestamente sulle
barricate. Ma diamo tempo al tempo e chissà, magari dovrò ricredermi.